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Elezioni Abruzzo, Marsilio confermato governatore. Meloni: “Non tradiremo fiducia”

(Adnkronos) –
Marco Marsilio di nuovo governatore. Il candidato del centrodestra alle elezioni regionali in Abruzzo è stato eletto presidente con il 53,50% delle preferenze, pari a 327.660, secondo i dati del sito Eligendo, quando sono state scrutinate tutte le sezioni (1.634 su 1.634). Per lui si tratta del secondo mandato come governatore della Regione. Luciano D'Amico, candidato del centrosinistra, ha ottenuto invece 284.748 voti pari al 46,50%.  "E' il primo presidente nella storia dell'Abruzzo a essere riconfermato dagli elettori per un secondo mandato", scrive su X la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni che aggiunge: "Ed è per noi motivo di grande orgoglio che i cittadini abruzzesi abbiano voluto continuare a dargli fiducia, e con lui a dare fiducia al centrodestra, che si conferma maggioritario. È una fiducia che, come sempre, non tradiremo. Continueremo a lavorare per restituire all’Abruzzo e all'Italia il posto che meritano. Grazie!". "Non ho mai avuto dubbi sull'esito finale di questo risultato, potrei sventolare sondaggi che sin da giugno abbiamo predisposto, sondaggi che smentiscono una narrazione un po' autoassolutoria" dei nostri avversari. Così Marco Marsilio, governatore dell'Abruzzo, commentando in conferenza stampa la vittoria alle regionali. I sondaggi di giugno "ci davano in pareggio in caso di ipotesi di campo largo", ha spiegato l'esponente di Fratelli d'Italia. "I nostri avversari hanno intelligentemente scelto di unirsi tutti per giocare la partita. Faccio i miei complimenti a D'Amico che mi ha telefonato, riconoscendo la mia vittoria netta, così come ha fatto Giuseppe Conte", ha poi aggiunto. E scherzando: "Il campo lungo ha battuto il campo largo…". In campagna elettorale contro di me "ci sono stati attacchi tracimati nella calunnia" e non sono mancati i "troll da tastiera… Darò appuntamento a tutti in tribunale. Non accetto che venga messa in discussione la moralità mia e della mia famiglia", ha detto ancora Marsilio. "Il nome mio e di mia moglie non è mai apparso su alcun registro degli indagati. Siamo usciti immacolati da 5 anni di gestione", ha rimarcato il presidente dell'Abruzzo. "Con Giorgia Meloni ci siamo tenuti sempre in contatto, l'ho mandata a dormire presto dicendo 'stai tranquilla'. Aveva quel momento di ansia che tutti abbiamo quando aspettiamo gli exit poll. E' andata a dormire molto contenta e molto fiera. La ringrazio per la sua dedizione. Parafrasando lo slogan della nostra campagna 'il governo che fa bene all'Abruzzo', dico anche che c'è un Abruzzo che ha fatto bene al governo", ha affermato Marsilio. "E' stata scritta una pagina di storia e abbattuto un altro muro", aveva commentato nella notte Marsilio aggiungendo: "Il campo largo non è il futuro dell'Abruzzo – ha aggiunto – perché era il suo triste passato, e non sarà il futuro dell'Italia. Il mio impegno sarà ancora più intenso".  "Ha vinto la verità contro la menzogna e la calunnia, sparse a piene mani. Hanno vinto i fatti e il principio di realtà contro le narrazioni fumose e le chiacchiere vuote. Il popolo abruzzese vuole guardare al futuro e ha dimostrato di non avere nessuna nostalgia di un triste passato che si è gettato alle spalle già 5 anni fa", aveva detto ancora.  La coalizione di centrodestra, a sostegno del candidato Marco Marsilio, ha ottenuto 316.637 voti pari al 54,67%, secondo i dati definitivi pubblicati sul sito Eligendo del Viminale. Sono 262.565 i voti pari al 45,33% per la coalizione di centrosinistra che sostiene il candidato Luciano D'Amico. Nessun effetto Sardegna dunque per il centrosinistra in Abruzzo. La coalizione che sosteneva D'Amico, il professore universitario alla guida di un campo per l'occasione larghissimo, si è fermata a una decina di punti distanza dal centrodestra del governatore. Il primo campanello di allarme per il campo largo, del resto, era suonato già nella serata di domenica, di fronte ai dati dell'affluenza: 52,19%, in lieve calo sul 2019. Alla fine il dato più basso di sempre. D'Amico, al contrario, aveva scommesso su un dato in crescendo, considerato indispensabile per colmare il gap della vigilia con Marsilio. "Avremmo tutti scommesso che si poteva superare la soglia delle scorse elezioni", ha spiegato l'ex sindaco di Pescara Marco Alessandrini a spoglio in corso. "Ci aspettavamo sicuramente una affluenza più strutturata", gli ha fatto eco il segretario dl Pd di Pescara Nicola Maiale. D'Amico, quindi, si è trovato a inseguire sin dal primo minuto dello spoglio. "Lo scontro tra destra e centrosinistra era difficilissimo. La destra ha messo in campo ministri, promesse incredibili", ha ammesso l'ex senatrice e consigliera comunale a L'Aquila Stefania Pezzopane. "Comunque sia il centrosinistra è ripartito, una grande unità e un campo larghissimo, siamo in campo -è stata l'interpretazione della Pezzopane-. E' importante quello che abbiamo fatto. Può essere un messaggio che mandiamo all'Italia". E' stata del 52,2% l'affluenza definitiva alle 23 (1.634 sezioni su 1.634) in Abruzzo, dove si è votato per l'elezione del presidente della Regione e il rinnovo del Consiglio regionale, secondo i dati del sistema Eligendo del Viminale. Un dato in lieve calo rispetto alla precedente tornata elettorale del 2019, quando aveva votato il 53,11% degli elettori. Alle ore 23 di oggi hanno votato in totale 630.686 elettori. Questa la percentuale di affluenza al voto provincia per provincia: Chieti 48,46%, L’Aquila 55,40%, Pescara 53,33%, Teramo 53,04%. Alle 19 alle urne si era recato il 43,93%. Un dato di poco superiore rispetto alla precedente tornata elettorale (2019), quando alle 19 aveva votato il 43,01% degli elettori. Alle ore 19 di oggi hanno votato in totale 530.813 elettori. Questa la percentuale di affluenza al voto provincia per provincia: Chieti 40,47%, L’Aquila 47,51%, Pescara 44,45%, Teramo 44,67%. —[email protected] (Web Info)

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ultimo aggiornamento: 11 Marzo 2024 7:18

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